| STORIA: costruito nel 1932, negli anni 80 e' stato ampliato per aggiungere posti letto, nel 2003 è stato ancora allargato, ricorda l'alpinista torinese Cesare Dalamazzi.
 Ricostruito in seguito, in quanto distrutto da una valanga.
 
 DESCRIZIONE: una volta posteggiata l'auto all'Arpnouva o arrivati qui tramite il bus, ci si incammina per una
 strada che   sale in direzione del rifugio Elena.
 Dopo circa 15 minuti,  superato il bivio per il bivacco Comino,  si trova il percorso per il rifugio Dalmazzi.
 Tramite delle passerelle in legno, si attraversa la Dora e da qui si incomincia a salire su una pietraia che alle volte richiede l'uso delle mani.
 Oltre la pietraia, troviamo  una cresta  di una morena  del ghiacciaio del Triolet che si è ritirato.
 La morena termina, ma inizia una salita  ripida, non particolarmente agevole a causa di pietre, terriccio e
 brecciolino che rendono il fondo tutt'altro che stabile.
 A seguire placche rocciose con corde fisse che agevolano la salita e sono ancora più importanti  per la discesa.
 Siamo quasi arrivati al rifugio, ma prima è necessario aggirare uno spuntone roccioso lungo un sentiero piuttosto esposto.
 Sul retro dello spuntone troviamo circa 30 metri di ferrata (gradini in tondino di ferro piantati nella roccia) ed accompagnati da una corda fissa
 Siamo arrivati !!
 Il rifugio, è di proprietà del Cai di Torino, ed è custodito nei mesi estivi.
 DISCESA: per il percorso di salita.
 ASCENSIONI: Aiguille de Triolet mt. 3.870, Aiguille Savoie mt. 3.603, Aiguille Leschaux mt. 3.759
 NOTE: punto di partenza per i tanti arrampicatori che salgono le numerose vie del bacino del Triolet.
 Escursione impegnativa.
 Il percorso è ripido con  arrampicata  semplice e a seguire tratta di ferrata.
 
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