V edizione Challenge "Seven Summits" 2013
- ALPI LIGURI -
       
seven summits
i Trekker e gli Utra Trailer alla partenza alle 5.30 da Chionea
       
Partenza: Chionea (1.108 m.)
Arrivo Monesi di Triora (1.300 m.)
Dislivello in salita: + 4.000 m
Difficoltà: EE+
       
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i 5 Ultra Trailer guidati dall'Azzurro Diego Di Toma alla partenza alle 5.30 da Chionea
       
Grande successo per la quinta edizione del Challenge "Seven Summits" sulle Alpi Liguri, durissimo trekking in quota
(45 chilometri in due giorni) ideato dall'alpinista e uomo di avventura Lorenzo Gariano (che le Seven Summits, quelle vere,
ovvero le vette più alte di tutti i continenti le ha scalate per davvero).
Percorso confermato e identico a quello disegnato nel 201 con Pizzo d'Ormea e Bric Conoia.
La novità principale riguarda la partecipazione di 5 ultra trailers, guidati dall'ultramaratoneta azzurro Diego di Toma.
I 5 "runners" precedono i 21 trekkers (equamente suddivisi tra uomini e donne), per un'edizione record sul piano della partecipazione.
Ritrovo nella serata del 5 luglio 2013 a Ormea con la locale Pro Loco attivissima nell'allestire una buonissima cena nei
locali della sede, dove al termine si tiene il briefing di presentazione della due giorni.
       
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da sinistra Nick, Lorenzo, Laura e Sabrina in marcia
       
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la prima vetta il Pizzo d'Ormea (2.469 m.)
       
Alle ore 5 di sabato 6 luglio partenza con apposito servizio navetta verso frazione Chionea (1.108 m.) e alle 5.35 la partenza
degli ultra trailers seguiti dai trekkers.
Si affronta la prima lunga ascesa al Pizzo d'Ormea (2.469 m.) con un dislivello di quasi 1.400 m con ultima parte
più impegnativa.
Le roccette conclusive, un po' esposte, vanno affrontate con attenzione ma non creano alcun problema.
Dal Pizzo si scende, perdendo circa 300 m.di quota, e si attacca la seconda salita di giornata: il Bric Conoia (2.521 m).
Dal Conoia un po' di saliscendi prima della discesa al Bocchin dell'Aseo (2.292 m.) ai piedi del Mongioie.
Voltando a sinistra si risale il versante est del Mongioie, tratto decisamente impegnativo, e si tocca la vetta (2.630 m).
Si scende lungo la cresta sud-ovest seguendo delle tacche rosse e degli ometti di pietra fino a raggiungere la depressione
erbosa che precede il punto più elevato delle Rocche del Garbo (2.505 m).
       
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in vetta alla seconda Cima il Bric Conoia (2.521 m.)
 
Tagliando orizzontalmente il dosso si scende per pendii erbosi fino a raggiungere l'avvallamento del Bocchin
delle Scaglie (2.314 m).
Trascurando la diramazione che ridiscende la Gola delle Scaglie portando a Pian Rosso e al Rifugio Mongioie si segue
il sentiero che passando per la Cima delle Colme (2.334 m.) e il Pian Comune raggiunge il Passo delle Saline (2.178 m.)
ai piedi di un'altra dura ascesa all'omonima cima (2.612 m).
Dalla vetta delle Saline si scende per il versante est, alla conca erbosa (2.506 m.) che separa la Cima delle Saline
dalla Cima Pian Ballaur (2.604 m.) che si risale per pendii erbosi con qualche problema di orientamento causa nebbia
in uno scenario lunare.
 
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i Trekker sul Mongioie (2.630 m.) terza vetta della prima tappa
 
Dal Ballaur si rende omaggio alla targa ricordo del direttore di gita del Cai di Lucca folgorato da un fulmine nel luglio 2009, quindi si scende in direzione Col del Pas (2.342 m.) dove si incontra la diramazione per la Valle Pesio.
Dal Col del Pas inizia la lunga discesa verso il Rifugi Don Umberto Barbera, dove si effettuerà la sosta.
Si comincia a perdere quota in direzione della capanna Seracco Volante e dopo un'altra ora e trenta di cammino, che
si somma alle 12 precedenti, ecco il Don Umberto Barbera (2.078 m).
Finalmente ci si rilassa.
 
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il gruppo sulla Cima delle Saline (2.612 m.) quarta vetta della prima giornata
 
Doccia fredda rigenerante, sistemazione nelle camerate e abbondante cena per un pieno di carboidrati, proteine e zuccheri, importanti dopo l'enorme dispendio energetico e in vista della giornata successiva comunque impegnativa.
La mattina di domenica 7 la sveglia alle ore 6 riserva ai partecipanti temporali e grandine che impediscono la prevista salita
alla Punta Marguareis (2.651 m.) tetto delle Alpi Liguri.
Si decide di saltare il Marguareis e puntare direttamente al Monte Bertrand (2.482 m.)
Primo tratto su sterrata sotto al Colle delle Selle Vecchie (2.097 m.) per lasciare zaini e borse con indumenti da ritirare per
il mezzo fuoristrada impossibilitato a raggiungere il Don Barbera a causa di lingue di neve ancora presenti nonostante
si sia già a luglio.
 
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in vetta al Bertrand (2.482 m.) quinta cima del Challenge, prima della seconda tappa
 
Arrivati al bivio si sale per pochi passi proprio al Colle delle Selle Vecchie e si riprende il classico percorso del Challenge
sino alla breve deviazione che conduce in vetta al Bertrand.
In discesa dal Bertrand omaggio alla targa ricordo di Gian Piero Rosso, scia-alpinista scomparso a causa di un incidente nell'inverno 2011 sul Bertrand e partecipante ala prima edizione del Challenge e si raggiunge
il Colle della Rossa (2.179 m.)
 
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in Cima al Missun (2.365 m.) sesta vetta del Challenge
 
Dal Colle della Rossa, con percorso in salita (non impegnativo) si raggiunge la deviazione che in pochissimi minuti porta
sulla Cima Missun (2.356 m).
Dopo il Missun inizia l'ultima parte del Challenge.
Lungo il sentiero dapprima pianeggiante, quindi in discesa si arriva al Passo Tanarello (2.042 m.) per risalire in
direzione del Saccarello (2.200 m.) dove è posizionata una bella statua del Redentore.
Foto di gruppo a conclusione dell'impresa e discesa a Monesi di Triora un lauto buffet allestito dall'Albergo
La Vecchia Partenza fa da piacevole contorno alla consegna degli attestati di merito.
 
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dopo 45 km durissimi in vetta al Saccarello (2.200 m.) ultima delle Seven Summits
       
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splendida fioritura nei pressi di Colla Rossa