Mongioie mt. 2.630
Cima delle Saline mt. 2.612
Cima di Pian Ballaur mt. 2.604
Punta Marguareis mt. 2.651
- racconto di una escursione di trekking di alto profilo sulle Alpi Liguri -
 
alpi marittime
verso il Bocchin dell'Aseo
 
Partenza: Viozene mt. 1.245
Arrivo Carnino Superiore mt. 1.397
Dislivello in salita: + mt. 2.564
Dislivello in discesa: - mt. 2.412
Difficoltà: EE+
 
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discesa tra Mongioie e Passo delle Saline
 

Una cavalcata sulle Alpi Liguri, una sorta di no stop escursionistica per un trekking di alto profilo in uno scenario carsico. Chi ha gamba e voglia di cimentarsi in una dodici ore, o poco più, di cammino coprendo un dislivello totale di 5.000 metri tra salita e discesa, può pensare a svolgere questo magnifico itinerario ideato dall'alpinista Lorenzo Gariano (capace di scalare le Seven Summits, ovvero le vette più alte di tutti i continenti), itinerario che permette di toccare le quattro cime principali delle Alpi Liguri, tutte sopra i 2.600 mt.

Si parte alle 6.30 da Viozene, in alta Val Tanaro nel cuneese, a quota mt. 1.245, direttamente dal paese.
Si inizia lungo una rampa in cemento poco prima della piazza della chiesa, seguendo le paline segnaletiche indicanti il Mongioie mt. 2.630 prima vetta da raggiungere che presenta il dislivello principale (mt. 1.385 di ascesa) di questa avventura.
Superata la borgata "Piumini" inizia il sentiero che conduce in mezz'ora circa a Pian Rosso dove è situato il Rifugio Mongioie (mt. 1.555).
Tenendosi sulla destra, senza passare dal rifugio, si segue il sentiero che con pendenza discreta porta all'ampio Pian dell'Olio (mt. 2.083).
Una barretta energetica un sorso d'acqua e si affronta la parte conclusiva della salita al Mongioie.
Dopo Pian dell'Olio si risale una piccola conca fino a sbucare sui prati del Bocchin dell'Aseo (mt. 2.292).
Voltando a sinistra si risale il versante est del Mongioie, tratto decisamente impegnativo, e si tocca la vetta.
Con un buon passo si sta tranquillamente sotto le tre ore di marcia, dato non trascurabile considerata la lunghezza del percorso.

 
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Lorenzo Gariano (a sinistra) e Stefano Sciandra in vetta al Mongioie mt. 2.630
 

Dalla vetta del Mongioie (da dove spicca la piramide del Monviso in lontananza) si scende lungo la cresta sud-ovest seguendo delle tacche rosse e degli ometti di pietra fino a raggiungere la depressione erbosa che precede il punto più elevato delle Rocche del Garbo (mt. 2.505).
Tagliando orizzontalmente il dosso si scende per pendii erbosi fino a raggiungere l'avvallamento del Bocchin delle Scaglie (mt. 2.314).
Trascurando la diramazione che ridiscende la Gola delle Scaglie portando nuovamente a Pian Rosso e al Rifugio Mongioie per terreno detrico tipo "sabbie mobili" si segue il sentiero che passando per la Cima delle Colme (mt. 2.334) e il Pian Comune raggiunge il Passo delle Saline (mt. 2.178) a circa 2 ore dalla Cima del Mongioie.

Una brevissima sosta ristoratrice per fare un pieno di zuccheri e sali minerali e si attacca il ripido sentiero che dal Passo, tra roccette, porta alla Cima delle Saline (mt. 2.612).
In questa zona occorre prestare grande attenzione alle condizioni meteorologiche.
La presenza di miniere di rame la rende molto esposta ai fulmini e in caso di temporali, spesso forti e accompagnati da grandine può diventare molto insidiosa.
Dalla vetta delle Saline si scende per il versante est, alla conca erbosa (mt. 2.506) che separa la Cima delle Saline dalla Cima Pian Ballaur (mt. 2.604) che si risale per pendii erbosi.
Dal Ballaur si scendere in direzione Col del Pas (mt. 2.342) dove si incontra la diramazione per la Valle Pesio.

 
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vetta della Cima delle Saline mt. 2.612
 

Sono già molte le ore di cammino ma manca ancora la parte più impegnativa di questa gita da stakanovisti della montagna: l'ascesa al Marguareis.
Dal Colle del Pas si prosegue per la conca di Piaggiabella e, costeggiando le Rocche del Bistè, si risale per lastroni e sfasciumi al Colle Palù (mt. 2.520), anche chiamato Passo delle Capre, posto tra la Cima Palù e la Punta Emma.
Denominazione pertinente considerata l'asperità del terreno dove c'è qualche passo di facile arrampicata e dove è necessario piede fermo per muoversi al meglio su tratti impervi e cenge esposte.
Il sentiero prosegue in direzione dell'ampia conca a doline che costeggia le cime Bozano e Pareto e porta al Colle dei Torinesi (mt. 2.450).
Per tracce di sentiero si lascia sulla destra il colletto est del Marguareis e si raggiunge il pianoro dell'anticima e quindi la cresta (mt. 2.651).
Dalla vetta si scende per una via diretta scavalcando pietre e grossi massi sino a raggiungere il Colle dei Signori (mt. 2.112) a poca distanza dal rinnovato Rifugio Don Barbera dove è necessaria una sosta ristoratrice ampiamente guadagnata dopo tanta fatica.
Dal Rifugio Don Barbera si percorre in discesa la Valle dei Maestri, passando per la chiesetta di Sant'Erim (mt. 1.913), recentemente ristrutturata, e per una malga.
Si raggiunge, quindi, la Gola della Chiusetta (mt. 1.800) e poi si prosegue per Carnino Superiore (mt. 1.397) dove dal Don Barbera, se si ha ancora birra in corpo e si ha voglia di correre in qualche tratto si scende in circa 1 h e 20'.
Considerato il giro ad anello è opportuno avere un mezzo a Carnino per poter tornare a Viozene, luogo di partenza distante diversi chilometri.
Complessivamente un itinerario superiore alle 13 ore, copribile in giornate estive dall'alba al tramonto.

Relazione e fotografie di: Stefano Sciandra

 
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Stefano Sciandra sulla vetta del Marguareis mt 2.651