traversata della parrot
 
PUNTA GIORDANI m. 4.046 - CORNO NERO m. 4.322
- TRAVERSATA DELLA PARROT m. 4.336 -
 
 
     
Difficoltà: F (I/40°) per la salita alla Giordani
PD+ per la traversata della Parrot su cresta esile e molto aerea e per la salita al Corno Nero (II/50°)

Dislivello: mt. 771 il primo giorno per la salita alla Giordani;
m. 938 il secondo giorno per la traversata della Parrot + circa mt 150 per la salita al Corno Nero dopo la discesa dalla Parrot

Tempi: circa 4 ore il primo giorno per la salita alla Giordani e il raggiungimento del Rifugio Città di Mantova,
5 ore e 40 complessive per la seconda giornata comprensive di salita a Parrot e Corno Nero e ritorno
al Rifugio Città di Mantova

Punto di appoggio: Rifugio Città di Mantova (m. 3.498)
     
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un sorso di tè prima dell'attacco alla Cresta Ovest della Parrot
     
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i Liskamm
     
Una due giorni d'alta montagna estremamente proficua e remunerativa.
Si raggiunge la località Stafal (m. 1.830), sopra Gressoney La Trinité, quindi il Passo dei Salati (m. 2.970),
mediante impianto funiviario (nell'occasione inutilizzabile a seguito della scadenza ventennale con conseguente
intervento tecnico sostitutivo), avvalendosi, pertanto di un servizio di jeep che in circa 35' porta alla partenza
dell'ultimo tratto (questo di recente realizzazione) di impianto a fune che consente di raggiungere la stazione di
Indren (m. 3.275) ai piedi della via normale di ascesa alla Punta Giordani (m. 4.046).
Appena usciti dalla funivia pochi passi si indossano imbragatura e ramponi e si attacca il ripido pendio (F) sottostante
la Giordani ben visibile in alto.
A seconda delle annate l'inclinazione del pendio varia in base all'innevamento, nella circostanza ho trovato
pendenza severa, intorno ai 45° tanto da compiere ampie diagonali per diminuire la fatica.
Dopo circa 45' si raggiunge un risalto intorno a quota 3.700 m, dove è posizionata una sorta di pedana (in origine era
stato proposto di sistemare in quel punto la stazione di arrivo della nuova tratta funiviaria Salati-Indren, idea, a
mio parere, fortunatamente non accolta).
     
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il Corno Nero da sotto
     
Dopo una breve sosta per riprendere fiato si attaccano i circa 350 metri finali sempre piuttosto impegnativi sino a
giungere sotto le roccette terminali (I) della Giordani scavalcate agevolmente le quali si è in vetta dove è posizionata
una statuetta della Madonna. Vista impagabile con Piramide Vincent, Gnifetti, Parrot a portata di sguardo.
Lasciata la vetta della Giordani si ridiscende su ghiacciaio dirigendosi verso i grandi blocchi che compongono la
cresta rocciosa della Piramide Vincent.
Per guadagnare la cresta vera e propria è necessario individuare un percorso su terreno piuttosto infido sino a incrociare
la cresta da cui si discende, in modo decisamente meno complicato, sino a incrociare nuovamente il punto migliore di
contatto con il ghiacciaio attraverso il quale si prosegue verso lo splendido e funzionale Rifugio
Città di Mantova (m. 3.498)
     
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scenario Himalyano
     
Al rifugio si può riposare sfruttando le ore che separano da un'ottima cena, consumata la quale si tornata a riposare
in vista dell'impegnativo programma del giorno successivo.
Sveglia intorno alle 4.10 mattutine, abbondante colazione, quindi preparazione e intorno alle 5.20 ci si mette in marcia.
Si risale il ghiacciaio del Garstelet, transitando nei pressi del soprastante Rifugio Gnifetti (m. 3.647), che si può utilizzare
anche come alternativa base logistica.
Se si parte dal Gnifetti si risparmia, rispetto al Mantova, un dislivello di circa 150 m. che si coprirebbe il giorno
precedente, ma dormire a una quota leggermente inferiore, a mio modesto avviso, rappresenta un elemento non
trascurabile considerata l'"insonnia" da altitudine.
     
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primi raggi sole sul Liskamm Orientale
     
Superato il Rifugio Gnifetti si risale il ghiacciaio del Lys in direzione dell'omonimo Colle (m. 4.248).
Senza toccare il Colle vero e proprio si devia in direzione del Colle delle Piode, avvicinandosi, verso sinistra, al pendio
che sale alla cresta Ovest della Punta Parrot.
Si supera un dislivello contenuto e si raggiunge la cresta Ovest passando a destra dell'affioramento roccioso a 4.340 m.
Da qui si segue con bel percorso la sottile cresta nevosa (PD+; delicata in caso di cornici) fino in cima (m. 4.436)
     
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cresta sommitale del Corno Nero
     
Dalla vetta si continua e si scende lungo la cresta Nord-Est (meno impegnativa della precedente PD) si aggira a
destra uno spuntone roccioso e poco dopo si piega a sinistra scendendo un pendio nevoso fino a mettere piede
sull'ampio ripiano del Colle Sesia (m. 4.299).
A questo punto scendendo leggermente si va in direzione dell'evidente Corno Nero e ci si porta alla base del caratteristico
scivolo ghiacciato che con pendenza davvero significativa, 50°, con tratto fortunatamente breve porta alla cresta
nevosa sommitale della montagna.
     
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la Punta Parrot
     
Si volta a sinistra e percorsi pochi passi ci si trova davanti alle rocce (II) della vetta molto esposte.
Se si è assieme a un compagno esperto questi può fare sicura da sopra permettendo l'aggiramento delle rocce di vetta,
a seconda delle condizioni possibile sulla sinistra mediante un'esile cengia di neve e roccia, esposta ma con buoni
appigli che permette di raggiungere la statuetta della Madonna, ben visibile dal basso, che sigla il Corno Nero (m. 4.322).
Discesa dalla via di salita sino a tornare sul ghiacciaio e dirigersi nuovamente verso il Rifugio Città di Mantova
passando dal Balmenhorn – Cristo delle Vette (m. 4.167) da cui si continua a scendere, con possibilità di seguire la
traccia di sinistra o di destra dell'affioramento roccioso dove è ubicato anche il bivacco di emergenza Felice Giordano.
     
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la Vetta della Parrot
     
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dopo la discesa dalla Parrot che si vede alle mie spalla Cresta Nord Est
     
Prestando attenzione ai numerosi crepacci spesso presenti nella zona della Capanna Gnifetti si arriva al Città di Mantova,
dove dopo una pausa ristoratrice per sentiero (EEA) si arriva, in poco più di 30' alla stazione di partenza di Indren da
dove il giorno prima era iniziata questa splendida gita.

Relazione e fotografie di: Stefano Sciandra
     
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sul ghiacciaio del Lys sulla sinistra la punta Gnifetti con la Capanna Margherita
     
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la madonnina sul Corno Nero
     
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sceso dalla Parrot alle mie spalle Zumstein a sinistra Gnifetti a destra
     
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la Piramide Vincente in primo piano a sinista e il Corno Nero a destra dalla Giordani